E’ l’ora di preparare le tue piante di casa e giardino
Lo scorso anno hai provveduto alle talee, alla replicazione delle tue piante che, durante l’inverno, nella fase di quiescenza, si sono semplicemente rinforzate, stabilizzate ma ora sono pronte a riprendere la loro fase vegetativa, di fatto una nuova vita che tu hai impostato. In questa fase hanno bisogno del tuo intervento perché l’inizio della fase vegetativa ha bisogno di nutrimento, innaffiature e cure. Tra le altre cose, le piante dovranno anche essere messe a dimora definitiva. Tra tutte le talee che hai realizzato tra la primavera e l’autunno scorso, alcune sicuramente hanno attecchito bene e danno segni di vitalità mentre altre, purtroppo, si presentano secche oppure anche marce. Che cosa fare? Intento occorre distinguere le talee per tipo di legno, perché da questo dipendono anche le cure da fornire alla pianta.
Tipi di legno e cure specifiche
La talea di legno verde è caratterizzata da un legno tenero, tendenzialmente debole, ottenuta dalla parte apicale dello stelo ed è la più complicata da tenere in vita dal momento che tende facilmente a disidratarsi ma è anche quella che più di altre sviluppa rapidamente e facilmente un apparato radicale. Le radici devono essersi sviluppate entro l’autunno, dopo essere stata realizzata la talea alcuni mesi prima, verso la metà dell’anno. Il momento per metterla a dimora in terra piena oppure in capienti contenitori è esattamente un anno dopo la talea, tra giugno e luglio. Da questo momento e fino alla messa a dimora, se l’apparato radicale si è sviluppato adeguatamente, la pianta metterà germogli e foglie. Elimina le talee che non hanno attecchito e quindi a differenza delle altre non metteranno alcunché. Devi provvedere ad una leggera irrigazione, giusto per evitare che il substrato resti secco e una moderata fertilizzazione con prodotti azotati che stimolano la ripresa vegetativa. Rientrano in questo tipo di talea, quindi future piante, gli arbusti che fioriscono in primavera o estiva comprese la lavanda e il rosmarino, oltre ad alcune conifere quali il cipresso e il tasso.
La talea di legno semimaturo e prelevata da getti primaverili induriti e quindi si presentano decisamente più robuste di quelle di cui abbiamo appena parlato. Radicano molto bene e la loro struttura più legnosa le rende resistenti e adatte anche ad ambienti più rustici. Non teme durante la radicazione nemmeno la carenza di luce e gli sbalzi termici non la danneggiano più di tanto. Rispetto alle talee di legno verde la radicazione è più lenta e anche il tempo di messa a dimora definitiva sono più lunghi, necessitando di due anni dal momento della talea per essere considerate piante abbastanza ben strutturate, quindi vanno messe a dimora definitivamente nella seconda primavera dall’operazione di talea. Per via della struttura più legnosa, quindi meno esposta alla disidratazione, ha bisogno di innaffiature scarse, appena necessarie se il substrato è troppo secco. Opportuno l’utilizzo di prodotti fungicidi e fertilizzanti contenenti Fosforo che stimola la radicazione e Azoto che stimola la fogliazione. A questo genere di piante appartengono anche alcuni arbusti legnosi come le Azalee, le Camelie, l’agrifoglio, l’oleandro e molte altre.
Le talee da legno maturo, dello spessore di una matita, si prelevano da steli vecchi di un anno, prelevate tra metà e fine autunno. Si possono mettere a radicare anche in piena terra e dopo un anno si sradicano e si pongono in ampi contenitori per lasciarle un altro anno. Non richiedono particolari cure ma vanno comunque protette dal gelo, potendo sopportare tranquillamente temperature anche di poco superiori allo zero. Utile un trattamento fungicida ma non serve la concimazione e nemmeno l’innaffiatura: è sufficiente durante la primavera una nebulizzazione costante e solo nei periodi di maggior calore l’innaffiatura diretta del substrato. In questi casi si può fornire alla pianta una concimazione azotata.