Nel 2008, con la legge finanziaria, è stata introdotta la fattura elettronica, a seguito della sollecitazione da parte dell’Unione Europea a tutti gli Stati di prevedere un sistema di controllo fiscale e fatturazione totalmente digitale.
L’obbligo di emettere la fattura elettronica tra privati è stato ufficializzato nel nostro paese con il decreto fiscale contenuto nella legge di bilancio 2019.
La fattura elettronica, dunque, è una fattura digitale che viene scambiata tramite SDI, ossia sistema di interscambio, e deve essere conservata dieci anni per legge. L’obbligo non riguarda tutti i titolari di partita IVA, alcune categorie sono esenti, come vedremo più avanti in questo articolo.
Per le operazioni con soggetti che non siano residenti o stabiliti in Italia, ad esempio, è stato introdotto l’esterometro. Per sapere come funziona questo strumento, che dati deve contenere e chi deve farlo basterà leggere l’interessante guida stilata da Economia24News, uno dei più noti e attendibili siti dedicati al mondo dell’economia a 360 gradi.
Ma vediamo nel dettaglio, dunque, come funziona la fattura elettronica e chi deve emetterla.
Chi deve fare la fattura elettronica e come funziona
La fattura elettronica è obbligatoria per chiunque, risiedendo in Italia, possieda la partita IVA ad eccezione di chi usufruisce del regime forfettario e del regime di vantaggio. Tuttavia, questi soggetti pur non essendo obbligati potranno scegliere di adottare il sistema di fatturazione digitale.
Le altre categorie esenti dall’emettere la fattura elettronica sono:
- le società sportive dilettantistiche
- i produttori agricoli piccoli
- gli operatori sanitari, le farmacie ed i medici
Vediamo come si emette nel dettaglio una fattura elettronica:
- è necessario utilizzare un software eXtensible Markup Language (XML)
- vanno indicati i propri dati anagrafici e la partita IVA oltre che l’indirizzo telematico e i dati del destinatario
- è obbligatoria la firma telematica dell’intestatario o del proprio commercialista
- la fattura deve essere inviata al sistema di interscambio che l’Agenzia delle Entrate fornirà
Entro cinque giorni il sistema di interscambio invierà la fattura al destinatario e comunicherà al mittente la ricezione, qualora invece sopraggiunga un problema, ad esempio è stata compilata male, il sistema la rimanderà al mittente evidenziando lo specifico problema.
Per quanto riguarda l’archiviazione delle fatture, che deve avvenire entro e non oltre tre mesi dalla data in cui si presenta la dichiarazione dei redditi, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei sistemi totalmente gratuiti.
Fatturazione elettronica e lotta all’evasione fiscale
Una delle principali motivazioni che hanno portato all’introduzione della fattura elettronica, oltre che semplificare e rendere più snelli i processi, è sicuramente la lotta all’evasione fiscale.
Non è un mistero, infatti, che l’Italia è fanalino di coda in Europa per quanto riguarda i soldi non dichiarati ed evasi al fisco.
I risultati ottenuti fino ad ora, secondo il direttore dell’Agenzia delle Entrate, sono già ottimi ed ha evidenziato come:
- confronto agli anni precedenti il gettito Iva sia aumentato di due miliardi di euro
- i benefici economici siano superiori ai tre miliardi di euro
- l’aumento delle imposte dirette si sia stabilizzato a 600 miliardi di euro
Secondo le stime dell’Agenzia delle Entrate nei prossimi cinque anni si potrà arrivare ad un dimezzamento del volume dell’evasione e delle frodi.
Dunque, nonostante all’inizio la fatturazione elettronica non sia stata accolta con entusiasmo dalla maggior parte dei professionisti, preoccupati che nascondesse un iter burocratico lungo e che la procedura fosse macchinosa, oggi molti si sono ricreduti.
Grazie anche alle molte piattaforme che sono nate, e che offrono servizi a prezzi più che accessibili, l’impresa è meno ardua del previsto mentre i vantaggi della fatturazione elettronica sono innegabili:
- eliminare gli archivi fisici
- abbattere i costi
- rendere i processi automatici